Cop 25, “solo aria fritta”

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Cop 25, “solo aria fritta”

16 Dicembre 2019 Articoli Clima cop 25 negoziati clima WWF 0

Quella che è stata forse la più lunga sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro sul Clima delle Nazioni Unite si è conclusa nel primo pomeriggio di ieri, domendica, con i Paesi più inquinanti – Stati Uniti, Cina, India, Giappone, Giappone, Brasile, Arabia Saudita e altri – che si sono sottratti alla loro responsabilità di ridurre le emissioni di gas serra, bloccando progressi significativi a Madrid.

“Nonostante le accese richieste di azione immediata per il clima da parte dei Paesi vulnerabili, della società civile e di milioni di giovani di tutto il mondo, i grandi responsabili delle emissioni di CO2 hanno ostacolato gli sforzi per accelerare la marcia e mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C”. Con queste parole il WWF espreme la delusione per l’esito della conferenza.

Sebbene questa conferenza fosse stata definita come la “COP dell’ambizione” – fa notare l’associazione – a Madrid “è stata evidente la mancanza della volontà politica necessaria a rispondere alle indicazioni della comunità scientifica”.

“I governi regressivi continuano ad anteporre i propri interessi alla crisi planetaria e al futuro delle generazioni future. A eccezione dell’Unione Europea, i colloqui hanno mostrato una totale mancanza di volontà di accelerare le azioni da parte dei maggiori emettitori di anidride carbonica e altri gas serra. Sono state rinviate le decisioni sul mercato del carbonio a causa del costante tentativo di alcuni Paesi di inquinarlo con l’aria fritta proveniente dai crediti sui progetti, molti del quali discutibili o non addizionali, attuati nel protocollo di Kyoto.”

“Nonostante gli sforzi della Presidenza cilena, la mancanza di impegno per accelerare e incrementare l’azione climatica da parte dei grandi paesi produttori di emissioni era troppo forte. La loro posizione è in netto contrasto con la scienza, con le crescenti richieste provenienti dalle piazze e i duri impatti già avvertiti in tutto il mondo, in particolare nei paesi vulnerabili”, commenta Manuel Pulgar-Vidal, leader globale del WWF su clima ed energia.

“Se ieri la situazione appariva drammatica, con un testo pietosamente vuoto, oggi le decisioni perlomeno parlano di ambizione e di necessità di innalzare gli impegni dei singoli Paesi: questo lo dobbiamo all’indignazione espressa da milioni di persone in tutto il mondo – ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia-. Ma ancora non ci siamo. Se vogliamo cercare di limitare il riscaldamento globale e i suoi effetti devastanti sappiamo cosa deve essere fatto e non abbiamo più tempo per cincischiare.”

Il 2020 – prosegue Midulla – dovrà essere un anno di svolta e noi lotteremo ancora di più per le persone e la natura. I governi torneranno a casa e dovranno affrontare le crescenti frustrazioni dei movimenti giovanili, dei cittadini e delle comunità vulnerabili che soffrono a causa della crisi climatica, e dare loro una risposta. E nel 2020 l’Italia, con l’Europa ma anche come Paese ospitante della Pre-COP e della COP dei Giovani, avrà la possibilità di dimostrare il suo impegno per affrontare la crisi climatica, dimostrando anche coerenza e presentando il prima possibile piani e strategie climatiche rafforzate e in linea con la scienza”.

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