AGROENERGIA: QUINTO CONTO ENERGIA OPPORTUNITA' PER ALLEVATORI

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AGROENERGIA: QUINTO CONTO ENERGIA OPPORTUNITA' PER ALLEVATORI

17 Gennaio 2013 news 0

(AGI) – Roma, 17 gen. – Partito da due settimane il Quinto Conto Energia per le rinnovabili presenta novita’ per il settore, ed in particolare per l’agricoltura.
In attesa di approfondire le novita’ del settore a BioEnergy Italy – Cremona, 28 febbraio-2 marzo 2013, la kermesse nazionale sulle energie rinnovabili divenuto ormai appuntamento irrinunciabile per tutti gli operatori del settore non solo italiani ma anche e soprattutto esteri, ne abbiamo parlato con il Prof. Regazzoni, del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Universita’ di Bologna.
Di novita’, questo provvedimento, ne contiene. Alcune anche molto interessanti per il mondo agricolo. “Peccato che la scarsa comunicazione finora adottata – spiega Alessandro Ragazzoni, professore associato di economia e estimo rurale al Dipartimento di Scienze agrarie presso l’Universita’ di Bologna – non sia ancora riuscita a sensibilizzare adeguatamente gli agricoltori e gli allevatori, che invece nel Quinto Conto Energia potranno trovare valide opportunita’ di integrazione al reddito”.
Incentivi suddivisi per tipologia e taglia di potenza
Intanto una premessa che e’ anche una puntualizzazione. A differenza di quanto prevedeva il Quarto Conto Energia con la tariffa omnicomprensiva di 0,28cent.di euro per ogni kW immesso in rete, il Quinto Conto Energia non solo separa il fotovoltaico da tutte le altre fonti di energia rinnovabile, ma suddivide gli incentivi in base alla taglia di potenza installata e alla tipologia di dieta utilizzata per alimentare un impianto di biogas.
“Infatti – precisa Ragazzoni – sono previste tre fasce di impianti. Quelli fino a 300 kW di potenza installata, per i quali e’ prevista la tariffa incentivante piu’ elevata che rimane comunque 0,28cent./euro; quelli da 300 a 600 kW che potranno usufruire di una tariffa intermedia e quelli fino a 1 MW, sempre di potenza installata, a cui sara’ destinata la tariffa piu’ bassa. Di piu’. All’interno di queste differenziazioni ne esiste una ulteriore che premia gli impianti alimentati esclusivamente con sottoprodotti ed effluenti zootecnici e non con colture dedicate: chi utilizzera’ questa tipologia di impianti potra’ inoltre ottenere un bonus, variabile da 1,5 a 3 cent/kW, nel caso proceda con la rimozione dell’azoto dal digestato destinato poi a essere utilizzato come fertilizzante, un’opportunita’ che soprattutto nelle zone vulnerabili della Pianura padana non e’ certo di secondaria importanza”. Secondo Ragazzoni quindi, con il Quinto Conto Energia il legislatore ha voluto tracciare una strada ben definita, diciamo pure a favore degli impianti fino a 300kW di potenza installata, che possono essere alimentati esclusivamente con sottoprodotti ed effluenti zootecnici.
Non piu’ reddito sostitutivo all’attivita’ agricola, ma complementare ad essa, dunque. I tempi pero’ sono magri per tutti e gli investimenti, anche a causa della difficolta’ di accedere al credito bancario, languono. “E’ vero – risponde il docente universitario – oggi un impianto sui 100-150kW di potenza installata costa mediamente intorno agli 800mila euro, una cifra notevole che richiede un’attenta valutazione del piano finanziario da adottare. Ma se fino a poco tempo fa il reddito ottenuto dagli impianti di biogas veniva considerato come reddito sostitutivo all’attivita’ agrozootecnica, con il Quinto Conto Energia la prospettiva si ribalta e si deve cominciare a parlare di reddito complementare, perche’ la realizzazione di un impianto adeguato alle realta’ territoriale e aziendale italiane coinvolge l’intero capitale agricolo in un’ottica di sostenibilita’ ambientale da cui non e’ piu’ pensabile prescindere”.(AGI) Bru

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