AgiChinaenergy: eolico, 9 Gw prodotti in semestre ma con sprechi

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AgiChinaenergy: eolico, 9 Gw prodotti in semestre ma con sprechi

6 Agosto 2015 news 0

(AGI) – Pechino, 6 ago. – L’eolico aumenta la propria presenza in Cina, confermandosi tra le fonti di energia rinnovabile piu’ sfruttate nel Paese, anche se ancora con molti problemi relativi alla connessione alla rete di distribuzione di energia nazionale. L’energia prodotta dai parchi eolici del Paese nel primo semestre del 2015 ammonta a 9,16 gigawatt, secondo i dati della National Energy Administration (Nea) l’ente regolatore dell’energia cinese. La quota di energia proveniente dal vento e connessa alla rete supera, oggi, i cento gigawatt, a quota 105,53 gigawatt: gli ultimi dati segnano un aumento del 9,5% rispetto ai valori di fine 2014, ma la crescita comprende anche l’ammontare di energia sprecata.
Dai parchi eolici sono stati forniti 97,72 miliardi di chilowatt/ora di energia alla rete nei primi sei mesi del 2015, 17,5 miliardi dei quali sono andati sprecati, il 15% del totale, secondo le stime della stessa Nea, con una crescita del 7% su base annua. La maglia nera dell’eolico va alla provincia nord-orientale del Jilin, con il 43% di impianti rimasti inattivi: subito dietro, la provincia nord-occidentale del Gansu e la regione autonoma dello Xinjiang, sempre nel nord-ovest del Paese, al secondo e terzo posto. Quello degli sprechi di energia prodotta dalle rinnovabili e’ un problema periodicamente sollevato dagli analisti del settore e che comprende anche il fotovoltaico, con molti impianti ancora non connessi alla rete di distribuzione di energia nazionale, soprattutto nelle aree occidentali del Paese. Nel primo semestre del 2015, il fotovoltaico ha aggiunto 7,73 gigawatt di energia connessa alla rete, raggiungendo un totale di 35,78 gigawatt di energia solare prodotta. La Cina e’ il Paese che investe maggiormente al mondo in energia rinnovabile, soprattutto nel solare e nell’eolico. Secondo le ultime stime dell’agenzia Bloomberg, gli investimenti sono stati di 15,5 miliardi di dollari nel periodo compreso tra gennaio e giugno scorsi, su un totale di 53 miliardi di dollari a livello globale. (AGI) Red/Ila

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