Un modulo abitativo energeticamente autosufficiente per i climi estremi

Laboratorio Metrologico Ternano

Un modulo abitativo energeticamente autosufficiente per i climi estremi

3 Dicembre 2015 case passive Edilizia Efficienza passive house Ricerca e Industria 0
Alessandro Codegoni

Il gruppo del “Progetto Biosphera 2.0” ha selezionato un progetto di “casa passiva” del Woodlab del Politecnico di Torino: abitazione di 25 mq, costruita con pannelli XLam spessi 10 centimetri e isolati con lana di roccia, con fotovoltaico e batterie. Sarà trasportato in varie realtà climatiche. Non solo un esperimento scientifico.

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A meno di non risiedere nella steppa mongola o kazaka, è difficile che una abitazione sperimenti temperature fra -20 e +40 °C, così da testare in situazioni estreme le migliori tecniche di isolamento e produzione energetica sostenibile, come quelle usate nelle case che non richiedono sostanziali apporti di energia dalle reti, le “passive house”. Ma se gli estremi meteo non vanno alla passive house, la passive house può andare agli estremi meteo.

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