Sussidi ai carburanti fossili, cifre pazze se si contano i costi ambientali

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Sussidi ai carburanti fossili, cifre pazze se si contano i costi ambientali

21 Maggio 2019 Articoli costi ambientali esternalità negative fonti fossili vs rinnovabili idrocarburi Legambiente sussidi alle fonti fossili 0

Più di cinquemila miliardi di dollari l’anno (5,2 trilioni): a tanto ammonta il “regalo” fatto complessivamente da 191 paesi all’industria dei combustibili fossili, secondo le ultime proiezioni del Fondo Monetario Internazionale (IMF, International Monetary Fund) riferite al 2017.

Nel Working Paper, allegato in basso, gli autori evidenziano, infatti, che i sussidi globali alle fonti energetiche tradizionali restano molto elevati, nell’ordine del 6,5% del Pil mondiale, con la Cina nettamente in testa, avendo contribuito a sussidiare carbone, gas e petrolio con quasi millecinquecento miliardi di dollari (il dato è del 2015), il doppio degli Stati Uniti.

È bene chiarire la definizione di “sussidi alle fossili” utilizzata dal Fondo Monetario Internazionale: è una definizione molto estesa, perché si parla di post-tax subsidies, per riflettere la differenza tra il prezzo di un dato combustibile per il consumatore finale e il prezzo “reale” che si sarebbe dovuto pagare considerando una serie di fattori esterni, come i costi ambientali e sanitari associati all’utilizzo di quel combustibile.

In altre parole, non bisogna limitarsi ai sussidi convenzionali con cui diversi governi riducono il prezzo di vendita dei carburanti fossili, ad esempio attraverso le esenzioni fiscali, come succede nell’aviazione, ora al centro di un dibattito a livello europeo sull’opportunità di tassare il kerosene per gli aerei.

Secondo gli esperti dell’IMF, invece, bisogna allargare la prospettiva, calcolando il costo delle emissioni di anidride carbonica di cui sono responsabili il carbone, il gas e il petrolio: tuttavia, la maggior parte di tali emissioni non è soggetta ad alcun meccanismo di carbon pricing (vedi anche qui), di conseguenza il prezzo finale delle risorse fossili è ampiamente al di sotto di quello che dovrebbe essere il suo valore di mercato.

Così, si legge nel documento, ogni anno l’industria fossile finisce per scaricare sull’ambiente e sulla collettività il peso dell’inquinamento che produce, senza essere costretta a pagare alcuna compensazione sotto forma di carbon tax o altre misure finanziarie volte a penalizzare l’emissione di gas-serra nell’atmosfera.

Il grafico sotto riassume i calcoli del Fondo Monetario Internazionale sui sussidi annuali alle fonti fossili.

E con il grafico successivo, vediamo che i sussidi post-tax dal 2013 al 2017 hanno riguardato in modo particolare carbone e petrolio.

Per quanto riguarda, infine, l’Italia, ricordiamo che Legambiente ha stimato in quasi 19 miliardi di euro l’ammontare totale dei sussidi annuali alle risorse fossili, tra quelli diretti/indiretti (ma escludendo le esternalità negative dei costi ambientali-sanitari) per la produzione e il consumo degli idrocarburi.

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