Forniture di litio e cobalto, quanti rischi all’orizzonte per le batterie

Laboratorio Metrologico Ternano

Forniture di litio e cobalto, quanti rischi all’orizzonte per le batterie

19 Novembre 2018 Articoli batterie auto elettriche cobalto Congo forniture litio miniere rischi di approvvigionamento risorse 0

Ci sarà abbastanza litio ma ci saranno molti problemi per le forniture di cobalto: due recenti studi segnalano le incognite per il mercato globale delle risorse minerarie impiegate nelle batterie dei veicoli elettrici.

Partiamo dal litio.

L’agenzia francese per l’ambiente e l’energia (ADEME, Agence de l’Environnement et de la Maîtrise de l’Énergie) ha appena pubblicato un documento che analizza le prospettive di questo preziosissimo metallo, sempre più richiesto dalle case automobilistiche per realizzare i potenti accumulatori delle vetture plug-in da ricaricare alla presa di corrente.

Le conclusioni del rapporto (allegato in basso) sono contrastanti.

Da un lato, evidenziano che anche nello scenario di massima diffusione della mobilità elettrica nel mondo al 2050 – si parla fino al 75% di auto alimentate dalle batterie sul totale circolante – le riserve di litio saranno più che sufficienti a coprire la domanda.

Nessun rischio sotto il profilo minerario-geologico, quindi, almeno per i prossimi decenni.

Dall’altro lato, però, il medesimo rapporto segnala che le forniture di litio sono soggette ad altri tipi di rischio: economico, geopolitico, ambientale, industriale, anche perché diminuirà moltissimo il margine di sicurezza degli approvvigionamenti, dato dal rapporto tra il consumo cumulato di questo metallo e le sue risorse attuali nei diversi paesi.

Una delle maggiori criticità, osservano gli analisti dell’agenzia francese, è la notevole concentrazione delle risorse e della produzione di litio a livello internazionale, come chiarisce la mappa seguente (clicca sopra per ingrandire).

Nel triangolo sudamericano tra Argentina, Bolivia e Cile, infatti, si trova più della metà dei giacimenti mondiali e quella zona vale anche il 50% circa dell’intera produzione industriale di litio.

L’Australia, invece, è il singolo paese che produce la quantità più elevata di questa materia prima (40% del totale) a fronte di risorse minerarie piuttosto limitate nel confronto con le altre aree geografiche.

C’è poi da considerare il ruolo futuro della Cina, che sta già perseguendo una politica molto “aggressiva” per garantirsi gli approvvigionamenti di litio, spiega l’ADEME, da destinare alla realizzazione delle batterie che dovranno alimentare il previsto boom di auto elettriche in Asia.

La volatilità dei prezzi, infine, è un altro rischio che incombe sulle forniture di litio, anche se il valore di questa materia prima incide in piccola percentuale (2% circa) sul costo finale delle batterie.

Per quanto riguarda il cobalto, invece, lo studio del Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea (documento completo allegato in basso) evidenzia i potenziali squilibri futuri tra domanda e offerta di questo minerale.

Già nel 2020, si legge nel rapporto, la richiesta di cobalto potrebbe superare la sua disponibilità sul mercato, per via del suo crescente utilizzo negli accumulatori per i veicoli elettrici.

In media, sostengono gli esperti del JRC, il consumo globale di cobalto sarà pari a 220.000 tonnellate nel 2025, per poi salire a 390.000 cinque anni più tardi, di cui circa 108.000 in Europa.

Per dare un’idea, al momento la capacità produttiva mondiale delle miniere di cobalto è di circa 160.000 tonnellate/anno, ma anche considerando l’espansione prevista dei vari giacimenti, sarà molto difficile tenere il passo della domanda.

Il grafico sotto riassume la situazione attuale e prevista al 2030, con un deficit in costante aumento tra consumi (demand) e forniture (supply).

Tra l’altro, osserva il rapporto, oltre metà della produzione è in mano a un solo paese, la Repubblica Democratica del Congo (DRT) con relativi problemi di tipo geopolitico e di forniture poco etiche perché nelle miniere non sono rispettati i diritti umani fondamentali dei lavoratori (vedi QualEnergia.it).

Tra le possibili soluzioni per ridurre la dipendenza della mobilità elettrica dal cobalto, ricorda il JRC, c’è lo sviluppo di nuove ricette chimiche con un minore contenuto di questo elemento (batterie cobalt-free), oltre alla diffusione di sistemi di riciclo/recupero delle batterie usate.

Lo studio ADEME (pdf in francese)

Lo studio JRC (pdf in inglese)

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