Eolico offshore, che botto in Europa e Cina al 2040

Laboratorio Metrologico Ternano

Eolico offshore, che botto in Europa e Cina al 2040

25 Ottobre 2019 Articoli Cina eolico offshore europa fattori di capacità Gran Bretagna nuova potenza installata previsioni IEA turbine eoliche 0

Dove può arrivare l’eolico offshore a livello mondiale nei prossimi anni?

Dopo le previsioni sul fotovoltaico gli analisti della IEA (International Energy Agency) hanno dedicato un intero rapporto, Offshore Wind Outlook 2019 (scaricabile qui con registrazione gratuita), alle installazioni eoliche in mare; il documento, sua volta, è un estratto del super-studio sull’evoluzione del mix energetico globale in uscita il 13 novembre.

Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, il mercato dell’eolico offshore crescerà in media del 13% l’anno da qui al 2040 facendo aumentare di 15 volte la capacità totale installata in vent’anni e diventando così un’industria da mille miliardi di dollari, il 10% degli investimenti realizzati complessivamente nelle energie rinnovabili nel periodo considerato.

Come riassume il grafico sotto, tratto dalla presentazione online dei dati, l’Europa rimarrà al primo posto con oltre 120 GW di potenza cumulativa al 2040 (nel 2018: circa 20 GW) ma tallonata dalla Cina che farà un balzo da 4 a 107 GW di eolico in mare.

La Cina già nel 2018, per la prima volta, ha installato più eolico offshore di qualsiasi altro paese (dati GWEC).

Al terzo posto ci saranno gli Stati Uniti con quasi 40 GW.

Guardando più in dettaglio al nostro continente con una previsione più ravvicinata, nel 2030 l’Europa secondo la IEA dovrebbe salire a quasi 80 GW di capacità eolica offshore, il quadruplo rispetto al livello registrato alla fine dello scorso anno.

Qui la classifica sarà guidata dalla Gran Bretagna con oltre 20 GW totali installati entro i prossimi dieci anni, seguita da Germania e Olanda, come chiarisce il grafico seguente.

Ma ricordiamo che Londra punta a fare di più: qualche mese fa il governo ha approvato un piano per raggiungere 30 GW di potenza eolica in mare nel 2030 in modo da coprire il 30% circa del fabbisogno elettrico inglese; oggi il 6-7% circa con 8 GW di capacità in esercizio alla fine del 2018.

In sostanza i numeri della IEA potrebbero essere sottostimati; d’altronde, la stessa agenzia spiega che le sue previsioni sono state fatte in base alle politiche attuali/annunciate mentre il potenziale dell’eolico marino resta molto più ampio.

C’è anche da vedere se e quanto cresceranno le installazioni galleggianti: proprio in questi giorni si sta avviando la fase finale di costruzione di un progetto in Portogallo, il secondo a livello mondiale dopo quello realizzato in Scozia nel 2017.

Le stime più recenti del GWEC (Global Wind Energy Council) assegnano per il 2030 tra 190-220 GW di potenza eolica offshore cumulata in tutto il mondo.

Mentre le previsioni di Wind Europe al 2023 parlano di circa 18 GW di nuova capacità offshore installata in Europa in cinque anni.

Tornando infine alla IEA, tra le ragioni del successo dell’eolico marino, l’agenzia cita non solo la riduzione dei costi ma anche il continuo miglioramento tecnologico (turbine più grandi e potenti) che permette agli impianti di “lavorare” con fattori di capacità intorno al 40-50% quindi sostanzialmente pari a quelli delle centrali a gas, con la possibilità di garantire forniture energetiche sempre più stabili e continuative.

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