ENERGIA: AL KLIMAHOUSE DI BOLZANO VA IN SCENA LA 'NEOEDILIZIA' (2)

Laboratorio Metrologico Ternano

ENERGIA: AL KLIMAHOUSE DI BOLZANO VA IN SCENA LA 'NEOEDILIZIA' (2)

30 Gennaio 2013 news 0

(AGI) – Roma, 30 gen. – Una rivoluzione per giunta pronta ad esplodere, perche’ dal punto di vista tecnico non ci sono ostacoli da superare per una diffusione su larga scala dei principi dell’architettura naturale. Ma mentre la ricerca va avanti, a far da freno, c’e’ paradossalmente lo scarso aggiornamento di architetti, ingegneri e operai edili. “Se non entriamo nella testa dei progettisti, i clienti non arriveranno mai a sapere che esiste la possibilita’ di costruire in modo diverso e con maggiori vantaggi ambientali ed economici”, ammette Trevisiol, che denuncia: “La cosa piu’ difficile da fare e’ convincere gli operai e imprese a usare questi materiali”. Una ritrosia che non e’ (piu’) giustificabile con un aumento dei costi di costruzione, che di anno in anno sono diminuiti, fino ad essere assolutamente comparabili con quelli dell’edilizia tradizionale. “Dieci anni fa era attorno al 15%.
E allo scarso know how di progettisti e maestranze si aggiunge la normativa italiana, spesso poco attenta a stimolare la diffusione di soluzioni a basso impatto. Con l’ulteriore paradosso che, essendo la normativa sull’edilizia demandata agli enti locali, a pochi chilometri di distanza convivono eccellenze e norme piu’ arretrate. “L’Italia e’ a macchia di leopardo. Ogni Regione ha le sue norme. Addirittura i nuovi materiali non trovano spazio nei prezziari di molte realta’ locali. E’ difficile pure insegnare le normative all’universita’. Una situazione di arretratezza che dobbiamo sconfiggere, perche’ se non puntiamo con decisione su questi nuovi tipi di produzioni non usciremo mai dalla crisi”. (AGI) Red

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