Ecco come sono andate le rinnovabili in Italia nel 2018

Laboratorio Metrologico Ternano

Ecco come sono andate le rinnovabili in Italia nel 2018

15 Luglio 2019 Articoli fonti rinnovabili ministero sviluppo economico mix elettrico obiettivi 2020 obiettivi 2030 produzione da rinnovabili trasporti 0

In un quadro energetico nazionale che nel 2018 ha visto aumentare, per il terzo anno consecutivo, la domanda di energia primaria con 172,3 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), segnando un +1,6% rispetto al 2017, le fonti rinnovabili “hanno consolidato il proprio ruolo di primo piano”.

È quanto si legge nella relazione annuale pubblicata dal ministero dello Sviluppo economico (testo allegato in basso).

Vediamo meglio qual è stato il contributo delle tecnologie pulite nei diversi settori (elettrico, termico, trasporti) partendo dalle stime preliminari Terna-GSE sulla produzione effettiva di elettricità delle risorse “verdi”, in crescita del 10% circa in confronto ai dodici mesi precedenti (+11 TWh).

La tabella seguente, tratta dalla relazione del MiSE, riassume l’andamento delle diverse fonti nel 2018 in campo elettrico.

La crescita, in realtà, si legge nel documento, ha interessato solamente la fonte idraulica, quella maggiormente utilizzata con il 43% della generazione totale da rinnovabili: gli impianti idroelettrici hanno prodotto il 36% di energia in più rispetto al 2017, grazie soprattutto alla ripresa della piovosità.

Stando ai dati preliminari, l’apporto delle altre fonti è diminuito, in particolare quello del fotovoltaico che ha registrato un calo del 7% (1,7 TWh in meno) mentre la geotermia ha perso il 2% e anche l’eolico è andato in territorio negativo (-1,4%).

Per quanto riguarda il settore termico, prosegue la relazione, le stime sul 2018 indicano che il consumo da rinnovabili si è attestato a 10,9 Mtep in flessione del 3% circa nel paragone con l’anno precedente.

Il calo, evidenzia il documento, è da attribuire principalmente alle temperature invernali più miti che hanno comportato un minore fabbisogno di calore per il riscaldamento.

Come mostra la tabella sotto, il primo posto delle rinnovabili termiche è nettamente presidiato dalle bioenergie con quasi 8 Mtep, in particolare dalle biomasse solide (legna da ardere, pellet) utilizzate per il riscaldamento domestico.

Le pompe di calore, invece, hanno contribuito con circa 2,6 Mtep in linea con il 2017, mentre gli impianti geotermici e quelli solari si sono fermati entrambi a 0,2 Mtep.

Infine, guardando ai trasporti, la relazione del MiSE sottolinea che nel 2018 c’è stato un deciso incremento dell’immissione in consumo di biocarburanti, +18% rispetto al 2017, costituiti in massima parte da biodiesel con 1,22 Mtep.

Più in dettaglio, applicando i criteri di calcolo fissati dalle norme Ue – ricordiamo che prevedono di “normalizzare” la produzione elettrica delle rinnovabili e di contabilizzare solo i biocarburanti “sostenibili” – si ottiene il consumo finale lordo (CFL) di energia da rinnovabili, che nel 2018 è stato pari a 21,8 Mtep quindi in lieve diminuzione in confronto a un anno prima, come chiarisce la prossima tabella riassuntiva.

In altri termini, precisa il ministero, le fonti rinnovabili dovrebbero aver coperto il 18,1% dei consumi nel 2018, sopra l’obiettivo 2020 stabilito dall’Ue per l’Italia (17%) e circa 12 punti percentuali sotto il traguardo fissato per il 2030.

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